C’è un appuntamento irrinunciabile per tutti quelli che a Bologna e dintorni amano la corsa. Ma non è una gara, non ci sono chip, non c’è classifica e l’unica vera motivazione ad arrivare in fondo è il celeberrimo ristoro finale, anche se pure quelli intermedi non scherzano. Si chiama Galaverna, ed è una di quelle cose che danno serenità d’animo come solo le tradizioni sanno fare, perché non cambia mai. A dire la verità quest’anno qualcosa è cambiato, un tratto del percorso “lungo” (un paio di chilometri in meno compensati da una salita oltre il 20%) ma le costanti fondamentali rimangono inalterate da sempre. Il percorso spettacolare sulle coste e dentro i calanchi attorno a Pianoro e il freddo, sempre così intenso da portarti, la mattina alle 08:00 mentre di cambi dentro a una tenda se possibile ancora più gelida, a chiederti perché lo stai facendo di nuovo. Come ieri, con il Savena congelato, la galaverna a coprire prati e sentieri, e un cielo azzurro che più azzurro non si poteva. Tutti a sudare e produrre endorfine, come sempre, in un mondo dove tutto cambia ma qualcosa per fortuna no. E a proposito di famiglia grande festa alla tenda della ASD Team Spartans, che ha festeggiato ieri soltanto la sua terza Galaverna con il record di presenze, quaranta, e l’atmosfera da famiglia allargata che caratterizza la compagine guidata da Federico Franchini, in una combinazione di amore per lo sport, determinazione a raggiungere i traguardi e inclusione di chiunque si avvicini a corsa e triathlon (nuoto e bici compresi), davvero unica nel panorama cittadino.