Dieci giorni fa ho affrontato il primo lungo di corsa… 28 km, da porta Sanro Stefano fino a Pianoro e ritorno, via fondovalle Savena e la sua neve e le sue macchine…
Sono uscito di casa con un po’ di paura, ci riuscirò? Mai avevo fatto così tanto, al massimo una mezza maratona…
28 km sono lunghi, ma non ero da solo, grazie a Marco e Luigi la distanza è passata, e alla fine ci siamo anche divertiti… Perché in fondo si tratta di questo, si tratta si di fare esercizio (e che esercizio cazzo!), di stare all’aria aperta, di superare i propri limiti trovando nuove frontiere, certo che si tratta di tutto questo, ma in fondo si tratta di divertirsi… Quando le persone che conosco e che non fanno questa disciplina mi chiedono ma dove trovi il tempo? rispondo che lo faccio o prima del lavoro o dopo e loro sgranano gli occhi: prima o dopo? E a che inizi? O finisci? Io cerco di spiegare che quando esco per correre, pedalare o nuotare, mi diverto, mi rilasso e alla fine sorrido, come ho sorriso alla fine dei 28 km… Perché si fa fatica, perché le ginocchia fanno male e fa freddo o fa caldo, ma è anche un divertimento, il divertimento di chi si mette in gioco e il più delle volte vince, poi ci sta anche di non farcela, ma l’importante è provarci, senza scuse. Perché la giornata perfetta non esiste, come non esiste il fisico libero da acciacchi vari o la mente sgombra dei mille pensieri quotidiani… Se aspetti il momento perfetto non uscirai mai, se invece esci anche quando le situazioni non sono delle migliori allora ti guadagnerai la tua strada. E alla fine avrai sempre il sorriso.